Forum delle Donne del Mediterraneo. Selena entra in Afaemme.
Nuovo importante traguardo per Selena Italy Aps, entrata in Afaemme – Association of Organisations of Mediterranean Businesswomen – durante l’ultima riunione annuale. Segue report della Responsabile Internazionalizzazione che ha rappresentato l’associazione a Barcellona.
di Cristina Gorajski – VP per le Relazioni Internazionali
Un bellissimo edificio gotico nella zona del porto vecchio, la Loggia dei Mercanti di Barcellona che è sede della Camera di Commercio, ha ospitato la Settimana Mediterranea dei Leaders economici (MEDA WEEK 2015).
Il 27 novembre, nel salone dei Consoli, ha avuto luogo il 7° Forum delle Donne Imprenditrici del Mediterraneo, co-organizzato dalla Camera stessa e da Afaemme che ha celebrato anche la propria annuale assemblea.
A questo importante evento è stata invitata anche Selena Italy per presentare gli scopi e finalità che animano una delle più recenti Associazioni di Promozione dell’Imprenditoria Femminile in Italia, e che può condividere esperienze, progetti e proposte.
Per ragioni di sicurezza, vi sono stati alcuni cambiamenti di programma rispetto all’Agenda iniziale, ma i lavori si sono svolti con assoluta puntualità e grande partecipazione.
Nel saluto di apertura, la Presidente di AFAEMME ha voluto ricordare la forza delle imprese e delle professioniste nelle carriere economiche del Mediterraneo dove le Donne sono relativamente in una buona posizione, posizionate in posti chiave dai quali incidono sulla situazione dei rispettivi paesi. Nella gran parte esse fanno da stimolo alla crescita locale e lavorano per ottenere fondi da destinare alla salute, all’educazione e accesso a crediti e nuove tecnologie. Le Camere di commercio hanno sostenuto la creazione di strutture di accesso, mentre le tante associazioni di qualificate professioniste o a carattere sindacale hanno raggiunto delle buone intese con la politica. Ma si deve fare di più e in questo momento storico i passi successivi sono: lavorare insieme e rivolgersi alle donne rurali.
La Presidente del Comitato Femminile di ASCAME (l’Unioncamere del Mediterraneo) Najoua Attia, tunisina, ha fatto presente come nella attuale società della conoscenza, proprio per una migliore vita civile, occorrono nuove normative che favoriscano i partenariati dove si possano rafforzare le istituzioni e le imprese. Nella parte di Mediterraneo da lei focalizzata mancano le occasioni di lavoro autonomo.
Da Bari il CIHEAM — Mediterranean Agronomic Intergovernamental Center for Studies on Agricultural and Agronomic Studies — attraverso la delegata Rosanna Quagliariello, ha fatto riferimento all’opera di formazione e cooperazione internazionale anche sotto l’egida Unesco.
Per portare avanti azioni di Empowerment femminile in aree rurali dall’Italia verso il Libano e la Tunisia, attraverso il coordinamento consentito per l’impiego dei fondi europei, la Cooperazione Italiana ha individuato alcune buone pratiche che si possono implementare con successo. Sempre da parte italiana l’APID (associazione delle imprenditrici nelle piccole imprese) attraverso Hella Colleoni (italo-tunisina) ha presentato un interessante lettura della situazione attuale dove le donne “soffrono la discriminazione positiva delle quote rosa” e dove si continua a mantenere in piedi alcune occupazioni “assegnate al femminile”. Si tratta di una questione culturale.
L’ Egitto era presente con la rappresentanza delle donne della CdiC di Alessandria. I numeri sono molto interessanti dato che le imprese femminili rappresentano oltre il 20 per cento di un mondo di quasi 4 milioni di imprese nate negli ultimi anni. Rim Siam la referente del Gruppo Imprese Donna di Alessandria ha anche segnalato le difficoltà che devono affrontare le imprenditrici ultra- quarantenni che sono scarse nella conoscenza digitale e a rischio di rimanere fuori dalla vita commerciale.
La sessione inaugurale si è conclusa con l’intervento della Direttrice della EURO ARAB Association Clara Gruitrooy che si è riferita agli esiti della cooperazione economica tedesco-mediterranea. La Germania infatti ha un ruolo specifico e importante, e anche la recente nuova presenza di rifugiati determinerà una modifica dei protocolli del lavoro, specialmente femminile. Di fatto, il lavoro femminile in Germania ha vinto una battaglia solo recentemente, quando nel 2015 sono state approvate le quote rosa; il tema della parità di salario, a lungo condotto attraverso l’Equal Pay Day ha messo in evidenza per il pubblico in generale come da dicembre ad aprile le donne che lavorano, come i colleghi maschi che guadagnano un 16% in più, lavorano per il governo. Per il resto, ha detto Clara, abbiamo le stesse priorità, gli stessi problemi e le stesse “gabbie”: anche quella di parlare solo fra donne.
Dopo le relazioni si è aperto un interessante dibattito che ha visto la partecipazione di alcuni progettisti e ricercatori in ambito di Scienza e Tecnologia, dove i numeri delle donne sono alti.
In seguito, il Presidente della Camera di Commercio Miquel Valls e il Segretario Generale di Ascame, Mohammad Choucair hanno portato il saluto istituzionale prima della conclusione a carico della Vice Segretaria Generale della Union pour la Mèditerranee Delphine Borione.
Dopo una Tavola rotonda tra le maggiori esponenti delle Associazioni delle Imprenditrici di vari paesi (Albania, Tunisia, Egitto, Libano, Italia, Marocco, Libia, Grecia) con importanti contributi e soddisfazione espressa per il Nobel andato ad una piattaforma tunisina dove una Donna è coordinatrice, si è celebrata l’Assemblea annuale di AFAEMME. Tra i tre nuovi ingressi, due sono state le Associazioni ammesse, una nord africana e Selena Italy APS. Si allarga così l’elenco delle associazioni euro-mediterranee convinte che bisogna essere sempre più insieme per il passaggio da invisibili a invincibili!